Con le prime piogge, gli appassionati di funghi cominciano a prepararsi per andare in avanscoperta alla ricerca di funghi commestibili, da destinare alla propria e all’altrui tavola. Ma non è così semplice trovare quelli giusti e soprattutto quelli che non facciano male all’organismo e finiscano per dare delle batoste importanti per esempio al nostro fegato.
Quello che c’è da sapere ve lo diciamo noi, tenendo conto di quello che vi serve per ricercare funghi che non siano velenosi, e soprattutto per evitare che mangiandoli in modo scorretto il nostro organismo possa risentirne. Non è facile imparare velocemente quando si tratta di funghi, ma qualche lezione preliminare, anche data da chi invece li conosce davvero bene, potrebbe essere utile.
Come riconoscere i funghi buoni?
Ricordatevi che prima di tutto, quando si va alla ricerca di funghi, è bene farsi accompagnare da chi li conosce ed è un esperto, perché è facile farsi prendere dall’entusiasmo, raccogliendo quelli che apparentemente ci sembrano bellissimi e invece nascondono lati davvero pericolosi e tossici, ovvero possono essere velenosi se mangiati senza sapere che non vanno bene.
Ma per cominciare vi basterà cominciare ad istruirvi, anche in modo autonomo, studiando le varie specie su libri e guide e anche corsi di micologia. L’osservazione diretta può esservi d’aiuto, individuando il colore del cappello, del gambo e delle lamelle. Inoltre, non ti fare ingannare dalle grandi dimensioni: i funghi commestibili sono nello standard. E bada bene anche all’odore, più spesso un profumo gradevole, e all’ambiente dove li trovi (ovvero sotto alberi sani), che sono la garanzia per funghi buoni.
Fanno male al fegato?
I funghi, al di là della presenza o meno di veleno, possono comunque essere deleteri per l’organismo perché non sempre sono adatti al consumo sicuro e senza che presentino l’insorgere di alcune problematiche. I motivi principali per cui è meglio non esagerare mai con i funghi pensiamo siano noti, ma spesso vanno sottovalutati forse perché si è certi della provenienza e del controllo che viene fatto sulle specie che si considerano sane e salutari:
- sono presenti tossine naturali, come l’amatossina, che danneggia le cellule del fegato
- se i funghi sono tossici o se ne mangiano troppi, il fegato, che è responsabile della detossificazione delle sostanze nocive, lavora male e forse non troppo velocemente per eliminarle e quindi a lungo andare si danneggia in modo irreversibile.
- si presenta la sindrome del fegato grasso, praticamente un accumularsi di tossine nel fegato che lo portano ad ammalarsi anche in maniera irreversibile.
E’ fondamentale in questi casi cercare di capire se ci sono segnali che il corpo ci manda dopo aver consumato i funghi. Solo in questo modo è possibile evitare di trovarsi a fare i conti con situazioni nelle quali il nostro fegato potrebbe distruggersi. Ricordatevi che il fegato è davvero un organo importante, senza il quale vivere è impossibile, e va tenuto molto in considerazione e trattato bene per evitare che la sua condizione peggiori e crei problemi irreversibili.
Mangiare funghi è qualcosa che arricchisce di tanti nutrienti, senza dubbio; ma bisogna stare attenti al fatto che non si consumino le varietà velenose e lì insiste la preparazione di chi li raccoglie, valutando tuttavia di consumare in modo moderato anche quelli che risultano non velenosi, poiché le tossine nocive sono presenti anche in queste e possono avere un impatto negativo sul fegato.