In questo nostro articolo di oggi vogliamo parlare della Vitamina D, quella vitamina che identifica le stanze organiche indispensabili per la nostra vita e che devono quindi essere introdotte necessariamente in quanto l’organismo non è in grado di sintetizzarle da sole. La vitamina D viene sintetizzata tramite l’esposizione ai raggi solari e in genere non si deve intervenire con l’alimentazione.
La vitamina D, comunque, si può definire meglio un pre-ormone che ha il compito di andare a regolare il metabolismo del fosforo e del calcio e si trova in due forme: la vitamina D2 di origine vegetale e la vitamina D3 che deriva invece dal colesterolo. Questa inoltre deve essere attivata tramite due idrossilazioni e due reazioni enzimatiche di cui la prima avviene a livello del fegato mentre la secondo a livello dei reni.
A che cosa serve la Vitamina D?
Si tratta di una componente fondamentale della regolazione del metabolismo dato che ne favorisce l’assorbimento a livello intestinale riducendo l’escrezione con le urine. Questa agisce in maniera diretta sullo scheletro promuovendone al meglio la crescita fisiologica e aiutandone il continuo rimodellamento che risulta essere fondamentale per garantire elasticità e forza delle ossa stesse.
E’ molto importante che vi sia un’adeguata concentrazione di calcio nel nostro sangue dato che una carenza cronica comporta certamente un difetto di mineralizzazione ossea che porta fino al rachitismo e all’osteomalacia. Nonostante si tratti di patologie frequenti ancora in moltissimi paesi, sono sempre più rare e si presentano comunque in una forma abbastanza lieve.
Che cosa non si deve mangiare se si ha carenza di vitamina D?
L’alimentazione è di grandissimo aiuto quando si parla di carenza di Vitamina D dato che con essa di potrà introdurre fino al 20% di vitamina in più. Il primo tra gli elementi più ricchi di questa sostanza importantissimo è l’olio di fegato di merluzzo ma si trova anche in altri pesci quali il tonno, gli sgombri, le aringhe, il salmone e le uova. Si tratta di alimenti da consumare tutti i giorni e, qualora questo non fosse possibile, allora si dovrebbero integrare i farmaci. Ma cosa non si dovrebbe mangiare?
- Alcol;
- cibi ricchi di grassi saturi e trans;
- cibi ricchi di fosfati e di ossalati;
- troppo ferro.
Un consumo eccessivo di alcol può compromettere il fegato in maniera negativa mentre i cibi ricchi di grassi saturi e trans aumentano l’infiammazione e ostacolano l’assorbimento delle vitamine liposolubili. Inoltre l’eccesso di cibi ricchi di fosfati presenti nelle bevande e nei cibi industriali, può ridurre la capacità di utilizzare il calcio, un minerale importante che agisce in sinergia con la vitamina D per il mantenimento della salute delle ossa.
Sono sconsigliati anche gli alimenti ricchi di ossalati per cui alcune verdure quali gli spinaci e le bietole che possono legarsi troppo al calcio e possono anche interferire con il suo assorbimento. Inoltre non possiamo dimenticare i cibi troppo ricchi di ferro dato che un’eccessiva quantità può influenzare l’assorbimento della vitamina D.